UED Università Europea del Design: il futuro su misura
Il cucito può essere un hobby, una passione, ma per tanti diventa un lavoro. Per essere veri professionisti del settore è indispensabile prepararsi nel migliore dei modi. Per questo, in Abruzzo, c'è la UED l'Università Europea del Design di Pescara, che aiuta i giovani a costruirsi un futuro su misura.
Con Jolicì, mi occupo ormai da molto tempo del meraviglioso mondo del cucito. In tutti questi anni ho vissuto il radicale cambiamento di questo settore che si è evoluto nella tecnica e nell'utilizzo di materiali e macchinari sempre più performanti e tecnologici.
Questa rapida trasformazione ha dato nuova luce al cucito, lo ha reso più attraente agli occhi delle nuove generazioni. Basti pensare ai cosplayer e ai loro meravigliosi costumi homemade. In tanti hanno provato a prendere l'ago in mano e da quel filo non si sono più slegati.
La passione per il cucito, l'idea di provare a entrare nell'olimpo dell'alta moda, la fantasia, il talento. Sono tutti ingredienti necessari, ma, per trasformare il sogno in realtà, tutto questo non basta. C'è bisogno di veri professionisti, per insegnare tutto ciò che serve per farsi strada in questo mondo meraviglioso fatto di estro e creatività, ma anche di rigore e precisione.
L'università Europea del Design (UED) si occupa proprio di questo: da 40 anni questa scuola si occupa di formare i giovani in vari settori creativi:
Graphic Design, Interior Design, Fashion Design
Ogni dipartimento alla UED segue e forma gli studenti dando loro la possibilità di esplorare e scoprire tutte le sfaccettature dell'ambito scelto.
Il dipartimento di Fashion Design è quello più vicino al mio mondo e, devo dire, che l'offerta formativa mi ha veramente colpita. I ragazzi vengono preparati al meglio in più ambiti per essere pronti a ricoprire i vari ruoli ricercati dalle aziende del settore. Si spazia dal management, alla ricerca di stili e tendenze, alla modellistica, allo studio e conoscenza dei tessuti fino ad arrivare allo studio per la realizzazione pratica di capi pronti da indossare grazie a corsi molto dettagliati di confezione sartoriale.
Il pensiero che questi ragazzi mettano "le mani in stoffa" mi incuriosisce. Il fatto che l'arte del cucito si tramandi, e al contempo si trasformi, grazie alle idee giovani e creative di questi ragazzi, mi affascina.
Alcuni degli studenti della UED sono venuti nel nostro negozio per acquistare la macchina per cucire. La scelgono con cura, sanno che diventerà la loro migliore amica, quella che renderà possibile la magia: trasformare un semplice tessuto in un abito unico e originale.
Sono pieni di entusiasmo e voglia di fare, li consiglio volentieri, per far sì che scelgano la macchina giusta, che soddisfi le loro esigenze. La mia curiosità ha il sopravvento e, tra aghi, fili e piedini speciali, faccio loro un po' di domande, per capire come stanno affrontando questo percorso, con quali aspettative.
La voce è unanime: la UED consente di perseguire un sogno! Tutti sperano di raggiungere le più prestigiose aziende e i riflettori delle passerelle, ma sono comunque consapevoli del fatto che, qualora non dovessero riuscirci, stanno comunque imparando un mestiere nobile e prezioso.
Mi piacerebbe saperne di più, capire cos'è che alimenta il fuoco di questa passione.
Provo e riesco a fare quattro chiacchiere con la responsabile del dipartimento di Moda, Angela Di Girolamo.
La sua disponibilità rende la conversazione molto piacevole. Il suo entusiasmo è contagioso, è lo stesso dei suoi studenti! Ecco cosa mi ha raccontato:
"Il design è creatività, passione, ma anche tecnica e disciplina: chi vuole diventare un progettista di moda deve studiare design.
Studiare design significa leggere la realtà che ci circonda e poi indirizzare la creatività sui progetti concreti che rispondono alle necessità del mercato.
L’intuizione creativa deve avere un nesso reale con il mercato. Non basta fare cose belle, il prodotto che si progetta deve essere vendibile e rispondere alla richiesta del mercato.
Il Fashion Designer deve avere creatività e senso estetico, ma ha bisogno di apprendere diverse competenze:
⦁ Conoscenza delle tendenze.
⦁ Conoscenza dei tessuti e materiali per l’abbigliamento quindi la merceologia tessile. Competenze tecniche della modellistica e della confezione.
⦁ Competenze informatiche quindi conoscenza dei software di grafica e cad.
⦁ Abilità comunicative, gestionali e organizzative.
La UED permette di acquisire tutte queste competenze nel piano di studi triennale e gli studenti sono così in grado di progettare dal concept alla progettazione di una collezione, allo styling sino alla gestione del proprio marchio.
Durante le lezioni e nella realizzazione dei progetti ogni studente è seguito da docenti, professionisti del settore e possono usufruire di tecnologie all’avanguardia come stampante 3D e plotter per Cad.
Il corso di Fashion Design è strutturato per formare gli studenti su tutti i temi inerenti alla moda, trovando impiego negli uffici stile, uffici di consulenza, nell’editoria, nelle aziende tessili.
Sono molteplici, infatti, le figure richieste dal fashion system come ad esempio il Fashion Stylist, il Cool Hunter, il Fashion Editor, il Textile Designer.
Potrei continuare a parlare per ore ma, per capire meglio l’ambiente UED, la creatività che si respira, i progetti che diventano concreti, dovreste venire a visitare la nostra nuova sede che sarà inaugurata quest’anno e parlare con i nostri allievi che hanno fatto di un sogno una realtà."
Quello che mi ha raccontato la Professoressa Di Girolamo, rafforza il mio pensiero: il cucito è un'arte antica, che si esprime con mille declinazioni proiettate verso il futuro e la UED è sicuramente una di queste.
Ormai non ho dubbi, qui si trasformano i sogni in realtà, grazie a professori come Angela Di Girolamo che incoraggia i suoi ragazzi, li sprona a fare sempre di più, trasmettendo loro passione e mestiere, facendo sue le parole della regina indiscussa della moda e del fashion style, Coco Chanel: “Se sei nato senz'ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere”.
Io auguro a tutti gli allievi della UED di riuscire in questo ambizioso intento. Questi ragazzi, più di altri possono riuscirci perché, se queste ali proprio non volessero crescere, potranno sempre cucirle!
Chi cuce sa sempre cosa fare. Sempre.